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Bella, bellissima Bella Baxter

Povere Creature! di Yorgos Lanthimos è un inno alla vita

cinema

Si apre con un suicidio, il nuovo film del regista greco Yorgos Lanthimos. Eppure, questa pellicola è un inno alla vita, alla libertà e al sapere. A guidarci in questo viaggio a tratti surreale, è la protagonista Bella Baxter.

Povere Creature! Fase uno: la nascita

Il cadavere di una donna annegata nel Tamigi, il corpicino ancora in vita di un feto. Il Dottor Godwin Baxter, detto “God”, sa perfettamente quello che deve fare: impiantare il cervello del bambino nel corpo della madre e riportarla in vita con una bella scarica elettrica. Una premessa “frankensteiniana”, accompagnata dalle immagini in bianco e nero, che mostra una neonata Bella alle prese con la quotidianità. Imparare a camminare, a parlare, a comportarsi bene come la società si aspetta da una signorina; ma anche imparare a capire i propri sentimenti, a sperimentare il mondo che la circonda, anche se si tratta solo di una casa molto grande, un giardino molto verde e un laboratorio pieno di cadaveri.

I progressi di Bella vengono messi per iscritto, nero su bianco, dal promettente medico chirurgo, nonché studente di God, Max McCandles. Tutto sembra filare liscio, finché le fiamme dirompenti della crescita non travolgono Bella, costringendola a fare i conti con ciò che sente di mancarle: la libertà.

Povere Creature! Fase due: le dirompenti fiamme della crescita

Una mattina Bella scopre il piacere sessuale, la gioia di darsi felicità da sola, come lei stessa dice, e questo cambia tutto. Ecco che la protagonista subisce una prima evoluzione e comprende che lei è padrona di un corpo e che quel corpo è vivo e può aiutarla a scoprire il mondo. Quello fuori. La cosa più interessante che Lanthimos crea è un personaggio privo di qualunque sovrastruttura sociale interiorizzata, mostrando di fatto un esperimento “allo stato brado”, un essere puro come è puro il piacere sessuale primordiale, fine a sé stesso.

A stravolgere la vita di Bella Baxter sarà l’avvenente avvocato ruba cuori Duncan Wedderburn, interpretato da uno straordinario e divertente Max Ruffalo, che nonostante l’età, non si lascia intimorire dalle scene di sesso con Emma Stone, la cui interpretazione è da Oscar. Sarà proprio Duncan il passaggio di Bella verso il mondo reale, quello della “buona società” e dell’apparenze; nonché quello dei sentimenti non corrisposti.

Povere Creature! Fase tre: i sentimenti non corrisposti

Il pene di Duncan qualche volta è salato, dice Bella a tavola. Inoltre, perché tenere in bocca qualcosa di disgustoso e, soprattutto, perché non assecondare quell’uomo che mi sta facendo provare piacere senza chiedere nulla in cambio. In questa visione estrema, se vogliamo, dell’inibizione totale di pudore e moralità, il regista inserisce una serie di sottotesti ironici e pungenti, evidenziati da una comicità di gusto. Uno dei temi dirompenti del film è la libertà della donna, in tutte le sue forme e senza censure.

Ci troviamo davanti a una Bella travolgente e curiosa, che non si lascia sopraffare da ciò che dovrebbe fare, ma che fa solo ciò che sente. Un aspetto che non va molto a genio al caro avvocato Wedderburn, che inizialmente voleva usarla solo per i suoi affari di letto e alla fine si ritrova col cuore spezzato. E proprio in questa fase di sentimenti non corrisposti, Bella inizia a educarsi sul mondo che la circonda, leggendo libri, parlando con persone nuove, cercando di indagare le diverse visioni per trovare la propria.

Povere Creature! Fase quattro: la propria visione del mondo

Il corpo è uno strumento, può essere usato per raggiungere degli scopi, come quelli morti vengono usati per la medicina, quelli vivi possono procurare da mangiare, e un tetto, e una vita. Bella non crede alle sue orecchie: provare piacere ed essere anche pagata. Ma ben presto scopre che non è così semplice e che oltre al piacere sessuale, c’è quello per un’ideale, quello per uno scopo, quello per un sogno.
Lanthimos ci offre su un piatto d’argento molti spunti di riflessioni, accompagnati da un mondo onirico, ma allo stesso tempo realistico e familiare. A questo Bella è una giovane donna libera e fiera delle sue scelte. Si affaccia allo studio e alla politica, scoprendo che la libertà è data anche (e forse soprattutto) dalla conoscenza.

Povere Creature! Fase cinque: libertà

Questa è l’ultima fase del film che si vede, quella in cui Bella sperimenta la perdita. Ma è anche quella in cui giunge alla piena consapevolezza di sé stessa e delle sue possibilità, ritagliandosi una posizione in quel mondo che tanto ha cercato.
Si tratta di un film da prendere così come viene. Probabilmente quello che suscita è tutto giusto e tutto sbagliato allo stesso tempo, ma è impossibile non rimanere affascinati dalle immagini che vengono mostrate. Ben il 95% della pellicola è stata girata in teatri di posa, tranne la scena del bosco, che è stata filmata all’aperto. Le scenografie sono una minuziosa riproduzione in scala dei luoghi del film, con un’aggiunta di visual effects.

Ad enfatizzare ancora di più la libertà di Bella è la moda: nulla è lasciato al caso, ogni outfit è opposizione e unione insieme. Tutto è di grande ispirazione. E così come il cuore di Bella Baxter, nella locandina del film, è aperto e riversa ogni emozione, così consiglio di aprirvi a questo film e di lasciarlo entrare.

Buona visione.


Autore articolo

Sara Giovannoni

Sara Giovannoni

Redattrice

Copywriter pubblicitario, cinefila, nerd.
 Cerco di vivere la vita sempre con la curiosità e lo stupore di un bambino.
Amo scrivere delle cose che mi appassionano,
ecco perché spero di pubblicare, prima o poi, il mio libro sul Giappone.
 
Intanto keizoku wa chikara nari. 
Se volete, andate a cercare il significato!

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