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Il caso Alaska Sanders: fare i conti col passato non è mai indolore

L’ultimo lavoro dell’autore de La verità sul caso Harry Quebert vede il ritorno del suo alter ego, lo scrittore Marcus Goldman

Il caso Alaska Sanders

È l’ultima ‘fatica’ del giovane scrittore svizzero Joël Dicker: parliamo del libro Il caso Alaska Sanders (2022). Forse alcuni lo conosceranno per il suo volume più famoso, La verità sul caso Harry Quebert (2013), da cui è stato tratta anche una miniserie tv realizzata da Sky. A legare entrambi i testi, il fil rouge, sono i protagonisti, due personaggi già conosciuti tra gli appassionati di Dicker, cioè Marcus Goldman e il sergente Perry Gahalowood. Nuova, invece, l’indagine che coinvolge questi due amici alle prese con un vecchio caso irrisolto e con i propri fantasmi del passato.

Frame della serie tv su La verità sul caso Harry Quebert, tratto dall’omonimo libro di Joël Dicker.

Il caso Alaska Sanders: sulle tracce del passato

I lettori accaniti di Dicker ormai avranno imparato ad amare il suo alter ego, lo scrittore Marcus Goldman, indiscusso protagonista anche de Il libro dei Baltimore (2016). Ne Il caso Alaska Sanders ritroviamo un Marcus ormai scrittore affermato, l’astro nascente della letteratura nord-americana, ancora in lutto per aver perso il suo mentore, Harry Quebert. Dopo la chiusura del caso che lo ha visto coinvolto, Harry ha fatto perdere le sue tracce e questa assenza porta Marcus a trovare rifugio in un nuovo amico, in una nuova casa, quella del sergente Perry, conosciuto durante l’ultima indagine.

In seno alla sua famiglia Marcus riesce a colmare quel vuoto di affetto che la fama e le vicende familiari gli hanno causato. Ed è qui che Marcus, dopo l’ennesimo fallimento amoroso, scopre un ricordo tormentato del suo amico Gahalowood … un’indagine che l’ha segnato profondamente.

Nell’aprile del 1999, a Mount Pleasant, nel New Hampshire, il corpo di una giovane donna, Alaska Sanders, viene ritrovato in riva a un lago. Nel giro di breve tempo la polizia riesce ad avere delle confessioni e a chiudere il caso ma non senza incidenti. Uno dei colpevoli si suicida nel corso dell’interrogatorio e uccide anche uno dei poliziotti. A distanza di 11 anni, però, il caso è tutt’altro che chiuso.

Il caso Alaska Sanders: si tratta del delitto perfetto?

Il caso si ripresenta come un fulmine a ciel sereno, con le sembianze di una lettera anonima indirizzata al sergente Gahalowood, che all’epoca aveva condotto le indagini. Perché riaprire un caso ormai chiuso per sempre? Ad accompagnarlo in questo viaggio nel tempo c’è il suo amico Marcus con il quale cercherà di ricostruire la rete di relazioni della vittima e rintracciare i vuoi lasciati dalla precedente indagine.

Eppure fino all’ultimo, tutti gli indizi continuano a tornare sulla stessa persona. Possibile sia stato incastrato in quello che si potrebbe definire il delitto perfetto? Come ormai ci ha abituato a fare, Joël Dicker ci trasporta all’interno del suo mondo fatto di indizi, piccole molliche di pane, da seguire a ritroso fino ad arrivare alla mano che le ha lasciate cadere.

Il caso Alaska Sanders: tra viaggio interiore e intelligente trovata commerciale

Come per ogni suo libro, Dicker non trascura il lato umano, i travagli interiori dei protagonisti che incontriamo. Anche l’uomo più fortunato e di successo porta con sé un bagaglio di emozioni, ricordi e, perché no(?), solitudine che lo inseguono lungo ogni pagina. Il caso Alaska Sanders non è solo un romanzo giallo ma è, ancora una volta, un percorso di accettazione dei propri limiti e delle proprie debolezze. È uno specchio attraverso il quale i protagonisti vedono finalmente sé stessi, cercando di ritrovare quell’equilibrio che non sapevano di aver perso.

Che Dicker sia un abile tessitore è ormai assodato e questo volume ne è una ulteriore conferma. Va detto, però, che lo scritto svizzero è molto abile anche nel vendere questo prodotto vendendone, contemporaneamente, anche altri. I continui rimandi alle vicende narrate nei libri precedenti, tra un continuo salto tra realtà e finzione, spinge il lettore che si approccia per la prima volta a questo autore, a voler/dover comprare gli altri volumi dell’autore. Un po’ una necessità data dalla curiosità di saperne di più, un po’ piacere dato da una scrittura lineare e scorrevole. Insomma, se da un lato Dicker è un abile narratore, dall’altro è anche un furbo marketer. Ciò sminuisce il valore de Il caso Alaska Sanders? Assolutamente no. Per gli amanti del genere è un libro estremamente godibile… lo consigliamo!

Autore articolo

Martina Shalipour Jafari

Martina Shalipour Jafari

Redattrice

Giornalista pubblicista ed esperta di comunicazione digitale.
Instancabile lettrice e appassionata di cinema.
Se volete rendermi felice regalatemi un libro
o portatemi a vedere un bel film.

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