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Dinosauri: le ultime più affascinanti scoperte del 2021

Quante e quali nuove specie di dinosauro sono state trovate?

Dinosauri

La paleontologia è quella “disciplina che studia gli animali e le piante vissuti sulla Terra in epoche trascorse, rivelati attraverso i loro resti fossili”[1]. Fu proprio un paleontologo inglese, Richard Owen, a coniare il termine di “dinosauri” nel 1842, riconoscendoli per primo come animali diversi dai rettili odierni.

Sono trascorsi circa 230 milioni di anni dalla loro comparsa. Sono passati 179 anni dall’invenzione della parola che li identifica. Eppure quello dei dinosauri è stato un mondo di cui abbiamo ancora tanto da scoprire. Ce lo ha dimostrato ancora in questi ultimi mesi la paleontologia stessa… Ecco, dunque, alcune delle ultime dalla ricerca scientifica!

Una nuova specie di dinosauro inglese

La prima scoperta, quella di una nuova specie di dinosauro per così dire “nasona”, esposta in uno studio pubblicato il 10 novembre 2021 sul Journal of Systematic Paleontology, è stata opera di Jeremy Lockwood, un medico in pensione, che ha trascorso il lockdown rovistando tra vecchie scatole piene di ossa.

Dopo 30 anni di esercizio della professione medica, Lockwood ha infatti deciso di intraprendere un dottorato in paleontologia presso l’Università di Portsmouth, incaricandosi di catalogare ogni singolo osso di iguanodonte rinvenuto sull’Isola di Wight, nel Regno Unito.

È stato proprio così, dunque, lavorando alla classificazione delle ossa di dinosauro delle collezioni del Natural History Museum di Londra e del Dinosaur Isle Museum di Sandown, che il ricercatore ha fatto la sua scoperta.

Fossili al museo

Il dinosauro nasone

Il dinosauro erbivoro, lungo circa 8 m e pesante circa 900 kg, è stato chiamato Brighstoneus simmondsi, dal nome di un villaggio dell’Isola di Wight, Brighstone, e in onore di Keith Simmonds, un collezionista amatoriale, coinvolto nella scoperta e nella raccolta dei sopracitati campioni di fossili.

Come dichiarato da Lockwood, per oltre un secolo si è creduto che l’Isola di Wight fosse stata popolata solamente da due specie di dinosauro: l’Iguanodon bernissartensis e il Mantellisaurus atherfieldensis. La sua scoperta, invece, ha rimescolato le carte in tavola, anche, più in generale, rispetto al numero di specie inglesi a noi note. Nel Regno Unito, infatti, durante il Cretaceo inferiore, potrebbero esser vissuti più iguanodonti di quanto non si sia mai pensato.

Oltre alla caratteristica unica del naso bulboso, rispetto al Mantellisaurus, il cui numero di denti era pari a 23/24, il Brighstoneus, ad esempio, ne aveva 28. Lo studio condotto da Lockwood suggerisce, pertanto, la necessità di una revisione delle catalogazioni dei fossili messe in atto finora, alla minuziosa ricerca di differenze, anche piccole, che però potrebbero essere indicative della passata esistenza di una specie a noi ancora sconosciuta[2].

Brighstoneus simmondsi

La nuova specie di dinosauro cilena

Un’altra scoperta è stata quella riportata in un articolo pubblicato sulla rivista Nature lo scorso 1 dicembre, relativa ad una nuova specie di anchilosauro, la cui importanza risiede anche nel fatto che i resti del dinosauro siano stati ritrovati in Cile.

Il rappresentante tipico degli anchilosauri era, infatti, una specie abitante dell’attuale Nord America, per cui questa scoperta ci svelerebbe qualcosa di più circa l’origine e l’evoluzione (ancora misteriose) di questo gruppo di dinosauri ornitischi erbivori, comparsi nel Giurassico, ma anch’essi molto più diffusi nel Cretaceo.

Le ossa di Stegouros elengassen (questo il nome scelto dai ricercatori) sono state rinvenute nel 2018 nella valle del Río de las Chinas. I paleontologi sono poi riusciti a ricostruire l’80% dello scheletro di questo anchilosauro dalle caratteristiche uniche, lungo quasi 2 m e con un’ascia d’armi per coda.

Il dinosauro con un’ascia come coda

Tutti i dinosauri appartenenti al gruppo degli anchilosauri possedevano delle corazze dotate di placche ossee, tanto da poter essere definiti scherzosamente “dinosauri carri armati”. Rispetto ai suoi parenti del Nord, però, lo Stegouros possedeva una coda del tutto singolare, piccola, ma anche questa bordata di 7 paia di placche ossee, che si suppone potessero essere ricoperte di cheratina: ecco perché un colpo dato da una simile coda sarebbe stato simile nell’effetto a quello dato da un’ascia.

Per rendere più facile visualizzarla, i ricercatori l’hanno descritta simile al Macuahuitl, un’arma bianca utilizzata dai guerrieri Aztechi, per primi, ma poi anche dalle altre civiltà precolombiane[3]. Questa particolare mazza realizzata in legno e bordata di lame di ossidiana veniva impiegata sia come armamento di base dei gradi superiori della gerarchia militare Azteca che durante i sacrifici umani, previsti dalle religioni precolombiane mesoamericane.

Macuahuitl

Oltre che per la grande scoperta in sé e per sé, gli studiosi hanno vissuto questo loro successo anche come una rivalsa per la ricerca scientifica cilena, più in generale: il loro paper pubblicato su Nature, una delle principali riviste del settore, è stato infatti finanziato esclusivamente con borse di studio cilene e non straniere, fatto piuttosto insolito. A dimostrazione, dunque, che la paleontologia, come anche altri settori di ricerca scientifica, sta riuscendo pian piano a decolonizzarsi

L’embrione di dinosauro ritrovato nel suo uovo

Last but not least… La notizia più recente (pubblicata sulla rivista iScience in data 21 dicembre 2021) è quella della scoperta, avvenuta in Cina, di un embrione di dinosauro perfettamente conservatosi all’interno del suo uovo, fossilizzatosi in una posizione che finora era stata creduta tipica solamente degli uccelli.

Si tratta di un esemplare di oviraptosauro (in realtà, proprio un “lontano parente” degli uccelli), vissuto circa 70 milioni di anni fa. I ricercatori lo hanno ribattezzato “Baby Yingliang”. Il fossile dell’embrione di dinosauro è lungo 27 cm, dalla testa alla coda, mentre le misure dell’uovo sono pari a 17 cm.

Rinvenuto già diverso tempo fa, esattamente nel 2000,  questo fossile era poi finito in un magazzino, dal quale è stato recuperato circa una decina di anni fa dallo Yingliang Stone Natural History Museum di Xiamen, dove è ancora oggi conservato.


[1] “Paleontologia”, Treccani. Consultabile al seguente indirizzo https://www.treccani.it/enciclopedia/paleontologia.

[2] Cfr. Hannah Devlin, “New species of big-nosed dinosaur discovered by retired doctor”, The Guardian, 11 novembre 2021. Consultabile al seguente indirizzo https://www.theguardian.com/science/2021/nov/11/big-nosed-dinosaur-brighstoneus-simmondsi-discovered-retired-doctor-isle-of-wight?utm_source=Nature+Briefing&utm_campaign=9c614facc2-briefing-dy-20211112&utm_medium=email&utm_term=0_c9dfd39373-9c614facc2-46136706

[3] Cfr. Asher Elbein, “This Dinosaur Found in Chile Had a Battle Ax for a Tail”, The New York Times, 1 dicembre 2021. Consultabile al seguente indirizzo https://www.nytimes.com/2021/12/01/science/dinosaur-tail-weapon-ankylosaurs.html?unlocked_article_code=AAAAAAAAAAAAAAAACEIPuonUktbfqohlSlUbAibOVtkqqBaLwvTOxrsnj2LkaTScSDIH0OkcG4-Gvk7LZrtnYMA6wi6AAt9dNbtlDNpD8thiBW0_AQ-5vsnD350fPyQ-rY_0ADtv0snBBOF9_zG0ZCzkcOohgezks0jDOzXpWvbe2XYnI1pmsoIlIQ_xoQEAz6vFE-F-3ddsj7x2Vt0hG2B2NGTdtOLoCh59JN2GchjYjwEwUO1eUjzQ9sWOv_NCKE4BTAKbEw4spDo0-9heO9sIPK3gLBdGeMf2hbkZD2QAP544csUYevhyOu3tw8MsNX6N&smid=url-share&utm_source=Nature+Briefing&utm_campaign=707ce62e67-briefing-dy-20211206&utm_medium=email&utm_term=0_c9dfd39373-707ce62e67-46136706.

Autore articolo

Federica Fiorletta

Federica Fiorletta

Redattrice

Laureata in Lingue, Culture e Traduzione Letteraria. Anglista e francesista, balzo dai grandi classici ottocenteschi alle letterature ultracontemporanee. Il mio posto nel mondo è il mondo, viaggio – con il corpo e/o con la mente – e vivo per scrivere.

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