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Vaccino Covid19: uno studio internazionale mostra un aumento della fiducia

L’Italia delle sorprese: nostri i numeri più alti per fiducia e importanza della vaccinazione per mantenimento di un buono stato di salute

Fiducia vaccino covid19

Un risultato importante ma non scontato. Una indagine condotta a livello internazionale mostra un aumento generalizzato della fiducia delle persone nei confronti del vaccino anti-Covid19[1]. Lo studio statistico ha coinvolto 15 Paesi: Australia, Canada, Danimarca, Finlandia, Svezia, Italia, Francia, Spagna, Corea del Sud, Regno Unito, Germania, Singapore, Giappone, Norvegia e Olanda, per un totale di 13.500 persone intervistate.

A condurre l’indagine Sarah Jones, scienziata comportamentale dell’Imperial College di Londra, con la collaborazione di YouGov[2], società britannica che effettua ricerche di mercato. L’obiettivo era studiare il cambio di atteggiamento nei confronti della Covid19.

La ricerca è stata strutturata in due step: il primo si è svolto nel novembre 2020, il secondo a metà gennaio 2021. Gli studiosi si sono concentrati sulla fiducia nei confronti dei vaccini, sui timori dati dal possibile contagio con la malattia, sulle credenze in merito alla capacità del vaccino di salvaguardare il proprio stato di salute.

C’è un fattore non trascurabile da tenere in considerazione. Il primo step si è svolto in un momento precedente all’annuncio dell’approvazione dei primi vaccini quindi potrebbe aver influito, in parte, sui dati.

Quello che ne viene fuori è che la fiducia è aumentata ed il numero di persone disposte a vaccinarsi ha superato il 50% mentre è sceso al 47% quello relativo alle persone spaventate dai potenziali effetti indesiderati. Ma non sono le uniche informazioni interessanti: vediamole insieme, con più attenzione, una per una.

Vaccino Covid19: il balzo in avanti

A novembre scorso, solo il 40% dei partecipanti alla survey aveva dichiarato di volersi sottoporre al vaccino se gli fosse stato offerto in quella settimana. Oltre la metà dei partecipanti, invece, si dichiarava preoccupato dai potenziali effetti indesiderati. Fortunatamente, nel giro di appena due mesi la situazione è migliorata complici, con ogni probabilità, i buoni risultati in termini di efficacia del vaccino. Il limite di questa ricerca sta nel fatto che i numeri non sono estendibili a Paesi non inclusi nel sondaggio o di cui non si è in possesso di dati sufficienti. In ogni caso, ciò che ne viene fuori è che:

  • A metà gennaio, circa il 50% degli intervistati ha dichiarato che si sarebbe vaccinato se in quella settimana si fosse reso disponibile. Gli unici Paesi a non aver segnato da novembre un aumento della fiducia sono Australia, Giappone, Corea del Sud e Singapore.
  • Il 47% dei partecipanti si è detto preoccupato degli effetti indesiderati ma si tratta comunque di un dato in calo per 9 Paesi su 15, rispetto al novembre scorso. L’unico in controtendenza è Singapore.
  • È in merito alla fiducia nel vaccino che troviamo la grande sorpresa per il nostro Paese. In generale il 66% del campione si è detto fiducioso o moderatamente fiducioso nei confronti del vaccino Covid19; solo il 12% ha dichiarato di non fidarsi. In tutti i Paesi partecipanti all’indagine le percentuali superano il 50%, eccezione fatta per il Giappone (44%). Il più alto livello di fiducia si registra in Italia (82%) e in UK (81%).
Fiducia vaccino - confronto Paesi
Fiducia nei confronti del vaccino anticovid19
  • In merito alla percezione del rischio di contagio da Coronavirus, i numeri sono rimasti pressoché immutati. Il 44% del campione si è detto preoccupato mentre il 29% ha dichiarato la propria indifferenza rispetto a questo tema. Tra tutti i partecipanti al sondaggio i meno preoccupati su questo fronte sono gli australiani, mentre tra i più allertati troviamo Corea del Sud, Giappone e Spagna.
  • L’importanza della vaccinazione per il mantenimento di un buono stato di salute è ritenuta sempre più centrale e di media è al 50%. I numeri più alti, ancora una volta, si registrano in Italia (86%) mentre i cittadini norvegesi sono quelli meno sensibili all’argomento (45%).
Importanza vaccinazione - confronto Paesi
Importanza della vaccinazione per il mantenimento di un buono stato di salute.
  • Altro focus dell’indagine era quello del credito assegnato al proprio Governo nel garantire la fornitura di vaccini. Il 58% dei partecipanti si è detto fiducioso nei confronti delle proprie istituzioni mentre il 26% si è dichiarato neutrale. In 11 Paesi su 15 è cresciuta in maniera significativa la percentuale di persone che si ritengono d’accordo con il quesito. Anche in questo caso ci sono delle eccezioni: Australia, Corea del Sud, Germania e Singapore.
  • Bene anche il numero di persone che dichiarano di conoscere amici o familiari disposti a vaccinarsi (60%). Non dello stesso avviso Paesi come Francia e Giappone.
Difficoltà accesso al vaccino
Opinione in merito alla possibilità o meno che amici e parenti di vaccinino.
  • Un altro grande tema è quello dell’accesso e della disponibilità del vaccino. Solo il 44% ritiene che non sarà difficile vaccinarsi ed il Paese maggiormente fiducioso su questo punto è la Norvegia (53%), seguita a breve distanza da Svezia e Danimarca. Viceversa, i più pessimisti sono Corea del Sud e Giappone per oltre i 2/3 degli intervistati.

Fiducia sì ma col freno a mano tirato

Gli esperti che si sono occupati dell’analisi e rielaborazione di questi dati si dicono ottimisti ma bisogna usare cautela. Sebbene, come dicevamo in apertura, i numeri presentino un quadro più roseo rispetto allo scorso novembre, non ci rassicurano rispetto ad un nuovo potenziale cambio di opinione. Tra i fattori che potrebbero orientare maggiormente l’opinione degli intervistati c’è comunque l’esperienza diretta e/o il passaparola di conoscenti. Tanto più le esperienze legate alla vaccinazione saranno positive, tanto più lo saranno i pareri e la fiducia.

Ciò che è certo è che occorre fare presto. Su questo sito è possibile seguire l’andamento della vaccinazione nel mondo, giorno per giorno. L’Italia a livello europeo è una delle più avanti nella copertura vaccinale ma ciò non deve indurci a cullarci sugli allori. I primi al mondo rimangono comunque gli Stati Uniti, con oltre 12 milioni di vaccinati (4,21% del totale), e Israele, che attualmente ha vaccinato oltre due milioni e mezzo di persone (30,17%).

È chiaro che i piccoli Stati come le Seychelles che contano 55.980 abitanti in tutto ed una copertura vaccinale attorno al 14% sono avvantaggiati, si fa per dire, nell’avere performance migliori. Lo ricordiamo, non è una gara a chi arriva primo ma è una gara contro se stessi per battere il virus e tornare il più presto possibile alla normalità. Economia e salute (anche mentale) saranno i primi a beneficiarne. Sbrighiamoci!


[1] Imperial College London, “Covid-19: Global attitudes towards a COVID-19 vaccine”, 2021. Consultabile al seguente indirizzo: https://www.imperial.ac.uk/media/imperial-college/institute-of-global-health-innovation/GlobalVaccineInsights_ICL-Covid-19-Behaviour-Tracker-EMBARGOED-00.01-04.02.2021.pdf

[2] Nature, “Trust in COVID vaccines is growing”, 2021. Consultabile al seguente indirizzo: https://www.nature.com/articles/d41586-021-00368-6?utm_source=Nature+Briefing&utm_campaign=5cdacf5a92-briefing-dy-20210211&utm_medium=email&utm_term=0_c9dfd39373-5cdacf5a92-46136706

Autore articolo

Martina Shalipour Jafari - autore

Martina Shalipour Jafari

Redattrice

Giornalista pubblicista ed esperta di comunicazione digitale.
Instancabile lettrice e appassionata di cinema.
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